In viaggio verso Siviglia
Alcuni studenti dell’ITE nel mese di luglio 2021 sono partiti per la Spagna grazie al Progetto Erasmus plus.
Lo studente Carletti Alessandro della classe 5D racconta con una lettera la sua bellissima esperienza.
SIVIGLIA… CHE MERAVIGLIA
Squilla il telefono, una nuova notifica, è la referente per il progetto Erasmus+, ci comunica che sono disponibili i biglietti per la partenza.
Qualche giorno dopo, precisamente il 20 luglio (2021) eravamo pronti per partire, tutto era preparato dalla notte prima, documenti, valigie e tutto l’occorrente.
Io e le altre ragazze del gruppo ci siamo ritrovati per poter prendere la corriera che ci ha portato in aeroporto e una volta li abbiamo preso l’aereo che ci ha portato fino in Spagna.
Dopo un po’ di ore di viaggio, in cui ho dormito la maggior parte del tempo, siamo finalmente atterrati.
Appena scesi dall’aereo si è notata subito la differenza, l’aria era calda e secca.
Siviglia, o Sevilla se vogliamo pronunciarla in lingua madre, capitale dell’Andalusia, una città piccola rispetto alle più rinomate città spagnole, come Madrid o Barcellona, ma la sua bellezza ci ha colpito fin da subito.
Dall’aeroporto siamo arrivati in città grazie hai ragazzi dell’agenzia che ci ha assistito durante il corso del mese e una volta arrivati in città ci hanno mostrato la casa in cui avremmo vissuto, e la famiglia che ci avrebbe ospitato.
La casa era piccola (a me non importava, tra l’altro sono stato in casa solamente per dormire), ma aveva tutto il necessario, la signora che ci ha accudito, ovvero la nostra mamà, si chiamava Toñi, nome completo Antonia, si è dimostrata fin da subito gentile ed accogliente.
Il progetto erasmus prevedeva che ogni ragazzo o ragazza doveva avere una postazione lavorativa, così il giorno dopo l’arrivo siamo andati a fare il nostro colloquio di lavoro.
Io lavoravo nell’ostello “La Banda Rooftop”, non potevo chiedere di meglio, un posto fantastico, molto giovanile ed energico, mi ha subito accolto il manager Juan, con cui ho stretto amicizia fin da subito.
Anche alle altre ragazze è stato assegnato un posto di lavoro, chi in ufficio, chi in negozi di abbigliamento, addirittura nella protezione civile.
L’ ostello in cui lavoravo si trovava a pochi metri dalla “plaza de toros”, piazza rinomata per essere la più antica di tutta la Spagna e dove ogni anno si svolge uno dei festival di corride più famosi al mondo.
All’interno de La Banda mi occupavo della gestione del bar, accogliere i clienti, preparare i cocktail e altre varie mansioni.
Mi divertivo moltissimo, l’ostello era solito organizzare serate a tema come il “paella party” o il “sangria day” oltre a una serie di concerti dove dei cantanti (talvolta anche dei clienti che erano in grado) si esibivano cantando o ballando, specialmente il Flamenco, genere tipico spagnolo che affascinava e ammaliava tutti.
Lavorando all’interno dell’ostello ho avuto la fortuna di conoscere gente proveniente da qualsiasi parte del mondo (America, Messico, Perù, Arabia Saudita, Svezia, Francia, Germania, Giappone, Cina…), conoscere quindi nuove culture, le varie usanze di ogni paese, i vari generi musicali e molto altro.
Ogni sera si formavano nuove amicizie, conoscevo all’incirca 30 persone al giorno, si respirava un ambiente diverso all’interno de La Banda, quasi magico, tutti erano accomunati da un irrefrenabile voglia di divertirsi, conoscere nuovi posti e nuove persone.
Capitava di frequente di uscire ed andare in giro con i guest conosciuti la sera prima, infatti con molti di loro ho visitato diverse città spagnole, come Cadiz, Cordoba e Huelva, oltre ad aver visitato le maggiori attrazioni turistiche di Siviglia, come la cattedrale, la torre de oro, la Setas, e le varie Mezquitas (chiese) tipiche della città.
Vista da La Banda Rooftop
Porta della cattedrale di Siviglia
Piazza di Spagna
Cadiz
Vista dalla Torre Giralda
Guadalquivir
Con alcuni dei ragazzi e delle ragazze conosciuti in Spagna, soprattutto con i ragazzi dello staff dell’ostello che hanno costituito per me un sostegno fondamentale e con cui si è instaurata un amicizia speciale, ho mantenuto i rapporti e ci sentiamo spesso.
Eva, un’ altra ragazza che ha partecipato al progetto erasmus, nonché mia coinquilina nel corso del mese, ha svolto un’ esperienza lavorativa al centro vaccinale della città.
Per lei è stata un’ottima occasione di crescita in quanto in Italia fa parte della croce rossa, in questo modo ha potuto ampliare le sue conoscenze sul campo oltre che ad imparare e migliorare l’utilizzo delle lingue e fare un’ esperienza fuori dal proprio paese di origine.
Ludovica, anche lei partecipante al progetto, scrive : “L’erasmus a Siviglia è stato incredibile, un’esperienza indimenticabile che ha favorito sicuramente la mia formazione.
Io lavoravo su un’agenzia che si occupava di affittare Kayak e paddlesurf e istruirli in caso di primo approccio con tali mezzi; il mio compito era quello di aiutare i clienti iscritti e fare briefing a quelli nuovi.
Ripeterei sicuramente questa esperienza perché oltre ad essermi divertita moltissimo ho conosciuto tantissime persone con cui ci resterò per sempre in contatto!”.
Durante il tempo libero, o comunque sia quando non lavoravamo, eravamo soliti visitare la città, fare un giro per i negozi e provare nuove prelibatezze nei vari ristoranti presenti nella città, le così dette “tapas” piccole porzioni di piatti tipici accompagnate da una bevanda (solitamente vino o birra), si potevano gustare all’interno di ogni ristorante.
Non mancavano i giorni di puro divertimento dove passavamo giornate al mare, serate in discoteca o più semplicemente ci ritrovavamo la sera con gli altri ragazzi sotto il Puente de Triana a fare il tipico Bottellòn, ovvero a bere e divertirsi nei luoghi più frequentati dai giovani.
Gli ultimi giorni poi siamo stati impegnati con alcune visite organizzate dall’agenzia di mobilità che ci ha sostenuto durante l’esperienza.
Al fine di tutto è stata veramente un esperienza indimenticabile e non è unicamente servita a migliorare le nostre conoscenze, le nostre competenze o lo studio della lingua.
E’ stato un vero e proprio insegnamento di vita dove ho imparato ad apprezzare e conoscere nuove culture, nuovi luoghi, nuove musiche, nuove danze, nuovi sapori, ho imparato ad organizzarmi in modo autonomo, ad avere più fiducia in me stesso, ad arrangiarmi nei momenti più difficili e ad esaltare i momenti più belli, ho imparato a conoscere nuove persone, a comunicare con loro nonostante le difficoltà date dalla differenza tra le lingue e nonostante tutto divertirmi insieme.
A Siviglia ho passato alcuni dei momenti più belli della mia vita ed ho conosciuto persone che mi hanno cambiato, ho avuto esperienze che non ho mai avuto prima e che hanno caratterizzato ciò che sono ora.
Per questo auguro a tutti un’esperienza del genere almeno una volta nella vita, un’esperienza che per l’ennesima volta ha provato che il miglior metodo per imparare è viaggiare.
Buon viaggio a tutti!
Alessandro